Firenze

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lunedì 18 aprile 2016

Un film a Firenze

Scrivi il trattamento per un film ambientato a Firenze e in California.



Hannibal



La grande bellezza (2013) di Paolo Sorrentino


a)     Prima di guardare: rispondi alle domande con un/a compagno/a.
  1. Quali film/telefilm/programmi televisivi/libri/canzoni conosci che parlano della bellezza?
  2. Quali film/telefilm/programmi televisivi/libri/canzoni conosci che parlano della vita mondana tra feste e discoteche in una grande città?
  3. Quali persone famose conosci che non amano o amano molto la vita mondana, New York, Hollywood, ecc.?
  4. Quali film/telefilm/programmi televisivi/libri/canzoni conosci che parlano della vita in una grande città?
  5. Come descrivi e definisci la bellezza?
  6. Per te la bellezza è importante? Sì o no e perché?
b)    Prima di guardare: leggi la trama del film e scrivi due domande da fare ai compagni a cui rispondere con VERO o FALSO.
Informazioni generali. La grande bellezza è un film del 2013, diretto da Paolo Sorrentino che ha anche scritto la sceneggiatura. Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2013. È anche candidato ai premi Oscar 2014 in concorso per la sezione dei film stranieri. Il 12 gennaio 2014 ha vinto il Golden Globe come miglior film straniero.
Trama.
Jep Gambardella è un giornalista di costume ed esperto critico teatrale. È un uomo molto affascinante coinvolto nella vita mondana di Roma, una  città immersa nella bellezza del passato ma distrutta dallo squallore del presente. Da giovane, Jep si era anche dedicato alla scrittura e aveva scritto un libro, L'apparato umano. Non ha più scritto altri libri, nonostante questa sua prima opera fosse stata apprezzata, per la sua pigrizia e per una terribile e inconfessata crisi della pagina bianca da cui non riesce a liberarsi.
Frequenta ogni notte un gruppo amici intimi e compagni di avventure e sventure, tra cui Romano, scrittore teatrale mai realizzato; Lello, venditore di giocattoli dalla parlantina sciolta e marito infedele di Trumeau; Viola, ricca borghese con un figlio pazzo; Stefania, egocentrica scrittrice radical chic; Dadina, la caporedattrice nana del giornale in cui Jep scrive.
Una mattina, tornando da uno di quegli insipidi salotti, incontra il marito di Elisa. Elisa è stata il suo primo (e probabilmente unico) amore. Il marito di Elisa lo attende davanti alla porta di casa. Sua moglie è morta, lasciandosi dietro solo un diario dove narra dell'amore, mai perduto, verso Jep, di cui il marito è stato semplice surrogato per 35 anni, nient'altro che "un buon compagno".
Quest'episodio, unito al compimento del suo sessantacinquesimo compleanno, spingono Jep ad una profonda e melanconica rivisitazione della sua vita e a una lunga meditazione su se stesso e sul mondo che lo circonda. E, soprattutto, innescano in lui un pensiero che, probabilmente, era nascosto in lui da molto tempo: «Ho una mezza idea di riprendere a scrivere».
Jep osserva intorno a sé e nella sua Roma un teatro di personaggi, di incontri casuali e di nottate passate a divertirsi. Incontra Ramona, spogliarellista dai segreti dolorosi, e il cardinale Bellucci che si intende più di cucina che di fede. Jep si rende anche conto del vuoto e dell'inutilità della sua esistenza. Il sogno di recuperare la sua identità di scrittore e letterato, di ritornare a quell'innocente bellezza del primo amore adolescenziale, sembrano distruggersi di fronte allo spettacolo miserabile con cui Jep ogni sera deve confrontarsi. Confessa: «Mi chiedono perché non ho più scritto un libro. Ma guarda qua attorno. Queste facce. Questa città, questa gente. Questa è la mia vita: il nulla. Flaubert voleva scrivere un romanzo sul nulla e non ci è riuscito: dovrei riuscirci io?». Ma alla fine il tutto sembra finire con una nota positiva. Guardate il film e vedrete.



                                                                                                          VERO            FALSO
1.
2.


c)     Dopo aver guardato: intervista un compagno/a.

  1. Ti piacerebbe vedere il film? Perché?
  2. Quali pensi sia il genere del film? Perché?
  3. Come descrivi il protagonista?
  4. Immagina la fine del film.
  5. Devi immaginare un racconto che abbia come tema principale “il blocco dello scrittore”. Narra la storia ai compagni.
  6. Devi scrivere un film che abbia come protagonista una grande città e la gente che ci vive. Scegli uno o più generi (comico, drammatico, dell’orrore, d’azione, giallo, di fantascienza, western, ecc.) Immagina la storia e i personaggi. Pensa anche a scegliere attori per il tuo film.

MEDITERRANEO DI GABRIELE SALVATORES



1)     PRIMA DI LEGGERE E GUARDARE: RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE CON UN COMPAGNO/ UNA COMPAGNA

1.      Che film/ libri/telefilm/canzoni/opere d’arte conosci che parlano della seconda guerra mondiale?
2.      Che film/ libri/telefilm/canzoni/opere d’arte conosci che parlano di uno sport in particolare?
3.      Se dovessi fare un film su uno sport, di quale sport parleresti e perché? Quali attori reciterebbero nel tuo film? Di cosa parlerebbe il tuo film?

2)     LEGGI LA BIOGRAFIA DI SALVATORES E LA TRAMA DEL FILM E SCRIVI DUE DOMANDE A CUI RISPONDERE CON VERO O FALSO

1.

2.


3)     GUARDA LA PRIMA SCENA “LA MOVIOLA” E DESCRIVI COSA STA SUCCEDENDO NELLA SCENA

Vocabolario utile

Rigore= penalty
Tirare = to kick
Parare un rigore = save a penalty
Portiere = goalkeeper



4)     GUARDA LA SECONDA SCENA “DUNNO” E RISPONDI ALLE DOMANDE

A)    Come descrivi Aziz, il turco?
B)    Come descrivi Lo Russo (il soldato grosso e con la barba)
C)    Come descrivi il tenente?
D)   Come descrivi la situazione dei soldati italiani?
E)    Come pensi che il film finisca? Immagina il finale.


LA LEVA CALCISTICA DEL '68 DI FRANCESCO DE GREGORI



1) PRIMA DI LEGGERE E GUARDARE

Rispondi alle seguenti domande con un/a compagno/a:

1) Conosci delle canzoni che parlano di uno sport o di un personaggio sportivo famoso?
2) Se dovessi scrivere una canzone su uno sport e/o un personaggio sportivo famoso, su cosa scriveresti e perchè?
3)  Secondo te lo sport ha una funzione sociale? Quale? Perché?

2) LETTURA. Leggi il seguente brano e scrivi due domande da fare ai compagni/alle compagne su De Gregori.

Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile del 1951. Inizia ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio e proprio in quel periodo comincia a scrivere. Nel 1971 Francesco De Gregori  scrive la canzone "Alice non lo sa" che  ottiene un discreto successo.
Nel 1974 esce l'intimo "Francesco De Gregori", in cui trovano spazio canzoni molto personali, visionarie ed ermetiche. Allo stesso anno risale la collaborazione con Fabrizio De Andrè. Il 1975 è l'anno di "Rimmel", album che contiene canzoni destinate a diventare classici della musica italiana come "Rimmel", "Pablo" (scritta insieme a Lucio Dalla), "Buonanotte fiorellino". "Bufalo Bill", del 1976, viene definito dallo stesso De Gregori "il disco più riuscito". Tra i brani più famosi ci sono "Atlantide", "Santa Lucia", "L'uccisione di Babbo Natale". Negli anni ottanta viene registrato in studio l'album "Viva l'Italia", per il quale De Gregori si avvale della produzione di Andrew Loog Oldham (ex produttore dei Rolling Stones) e dell'apporto di ottimi musicisti statunitensi. Il 1982 è l'anno di "Titanic" e della "La leva calcistica del '68". Nel 1983 Francesco De Gregori pubblica la sua canzone più famosa, "La donna cannone" in un mini-album di 5 canzoni. contiene 30 brani tra i quali alcuni inediti. Dopo tutto questa la serie dei successi di De Gregori è lunghissima  e infinita.


1.

2.


3) MENTRE ASCOLTI. Ascolta la canzone, leggi il testo e rispondi alle domande con un/a compagno/a.

1) dove è ambientata la canzone?
2) chi sono i personaggi che appaiono nella canzone?
3) in quale parti puoi dividere la canzone?
4) quali sono le parole che si riferiscono al gioco del calcio?
5) qual è il messaggio della canzone?

Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell'area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.

4) DOPO AVER ASCOLTATO. Rispondi alle seguenti domande con un/a compagno/a.

a)  pensa a un messaggio esistenziale da offrire tramite una canzone
b) quale sport sceglieresti per trasmettere questo messaggio al pubblico e perché?
c) pensa al titolo della canzone, come la intitoleresti?
d) chi vorresti che cantasse la canzone?
e) scrivi tre righe di una canzone.






La mafia uccide solo d'estate

LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE (2013)
Prima di guardare
a) Rispondi alle seguenti domande con un/a compagno/una compagna:
1)     Cosa sapete della mafia?
2)     Quali film/libri/programmi TV/canzoni conosci che parlano della mafia?
3)     Qual è l’immagine della mafia italiana nel tuo paese?
4)     Quali altri tipi di mafia conosci?
5)     Quali film/libri/programmi TV/canzoni conosci che parlano di organizzazioni criminali?
6)     Quali sono le più forti organizzazioni criminali nel tuo paese?
7)     Quali sono le più forti organizzazioni criminali nel mondo?



b) Leggi il seguente brano e scrivi due domande a cui rispondere con vero o falso.
« - Ma la mafia ucciderà anche noi?
- Tranquillo. Ora siamo d'inverno. La mafia uccide solo d'estate. »
(Il padre al piccolo Arturo, prima di andare a dormire)
La mafia uccide solo d'estate è un film del 2013 diretto e interpretato da Pierfrancesco Diliberto, più noto come Pif, e scritto da lui con Michele Astori e Marco Martani. È una commedia drammatica che attraverso i ricordi d'infanzia del protagonista ricostruisce, in toni spesso paradossali e ironici, una sanguinosa stagione dell'attività criminale di Cosa nostra a Palermo dagli anni ottanta fino ai primi anni novanta.
Il film narra l'educazione sentimentale e civile di un bambino, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso, è stato eletto sindaco. E' una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari che vede come una principessa. Attraverso questa tenera ma divertente storia d'amore, il pubblico verrà coinvolto emotivamente negli eventi più tragici della nostra storia recente. Arturo infatti è un ragazzo come tanti altri dell'Italia degli anni '70 ma, a differenza dei suoi coetanei del nord, è costretto a fare i conti con le infiltrazioni e le azioni criminose della mafia nella sua città. La consapevolezza di Arturo cresce anno dopo anno, ma nessuno lo ascolta. Palermo ha altro a cui pensare.
TRAMA
Il film racconta la vicenda di Arturo, giovane giornalista che racconta in maniera del tutto originale dei fatti della mafia che hanno punteggiato la sua vita fin dall'infanzia ed esplosi nella sanguinosa stagione stragista a partire dagli anni ottanta fino al 1992. La prima parola detta dal piccolo Arturo è stata mafia, pronunciata in riferimento a Fra Giacinto, un prete con stretti legami mafiosi. Arturo ha la capacità di riconoscere chi fa parte di Cosa nostra e chi no: si spaventa incontrando il boss Salvatore Riina all'ospedale, pur senza conoscerlo.
Fin dalle elementari, si innamora della bella Flora, figlia di un ricco banchiere, che vive nello stesso stabile del magistrato Rocco Chinnici. Arturo non riesce a rivelarle i suoi sentimenti, ma rimane estasiato quando vede in televisione un'intervista al presidente del consiglio Giulio Andreotti, che rivela di essersi dichiarato alla moglie al cimitero. Andreotti diventa un eroe e un modello da seguire per Arturo, che lo imita e ritaglia le sue fotografie dai giornali per attaccarle ad un quaderno. Nello stesso palazzo dove abita il ragazzo vive anche Francesco, un giornalista che per il suo impegno contro la mafia viene obbligato dal direttore del giornale a curare le rubriche sportive.
Francesco intuisce le capacità di Arturo e lo sprona nel suo sogno di diventare giornalista. Alle vicende personali del ragazzo si alternano le stragi mafiose di quegli anni. Arturo è cresciuto. Nel frattempo, grazie al maxi-processo condotto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vengono arrestati numerosi membri di Cosa nostra. Poco tempo dopo, i due magistrati vengono uccisi nelle stragi di Capaci e di via d'Amelio. Dopo questi attentati, il popolo palermitano, inizialmente omertoso, capisce le reali intenzioni della mafia e scende in piazza a protestare. Arturo e Flora, superati i rancori, si fidanzano e dalla loro unione nasce un bambino, che verrà educato dal padre a riconoscere il male e a combatterlo.

                                                                                                          VERO                        FALSO
1.  
Dopo aver guardato rispondi alle seguenti domande con un compagno/ una compagna:
1)     Cosa pensi di questo film? Ti interessa? Ti piacerebbe vederlo? Sì o no e perché?
2)     Pensi che sia possibile combattere la mafia? Sì o no e perché?

3)     Devi scrivere il soggetto per un film sulla mafia. Di cosa parla il tuo film? Chi sono i personaggi? Doc’è ambientato? Qual è la storia?

Una persona famosa

Se tu fossi una persona famosa ancora viva, chi saresti e perché?


Vandana Shiva



Palazzo vecchio



Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria a Firenze ed è la sede del comune della città. Rappresenta la migliore sintesi dell'architettura civile trecentesca cittadina ed uno dei palazzi civici più conosciuti d'Italia.
Riassunto
Chiamato in origine "Palazzo dei Priori" o "Palagio Novo", è diventato nel XV secolo "Palazzo della Signoria", dal nome dell'organismo principale della Repubblica fiorentina; nel 1540 è diventato Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de' Medici ne ha fatto la sua residenza; infine il nome Vecchio gli è stato dato nel 1565 quando la corte del Duca Cosimo si è trasferito nel "nuovo" Palazzo Pitti. Dal 1865 al 1871 è stato la sede del Parlamento italiano, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. È anche un museo, che permette di visitare le magnifiche sale dove lavorarono, tra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio.

La storia
Alla fine del XIII secolo la città di Firenze ha deciso di costruire un palazzo in modo da assicurare ai magistrati un'efficace protezione in quei tempi turbolenti e celebrare la loro importanza. Il palazzo è attribuito a Arnolfo di Cambio, architetto del Duomo e della Basilica di Santa Croce, che ha iniziato a costruirlo nel 1299. Dopo la morte di Arnolfo nel 1302, il palazzo è stato portato a termine da altri due maestri, nel 1314. Inoltre nei sotterranei venivano usate come prigioni le antiche cavità sotto le arcate del teatro romano di Florentia.
Fra il 1540 e il 1550 è stato la casa di Cosimo I de' Medici, il quale ha incaricato il Vasari di allargare ulteriormente il palazzo per assecondare le necessità della corte ducale. Il nome è stato cambiato ufficialmente quando Cosimo si sé trasferito a Palazzo Pitti nel 1565 e ha chiamato la precedente residenza Palazzo Vecchio mentre la piazza della Signoria ha mantenuto il proprio nome. Vasari inoltre ha costruito un percorso, il Corridoio Vasariano, che collega ancora oggi Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti attraversando l'Arno sul Ponte Vecchio. Cosimo I inoltre ha spostato l'amministrazione governativa e le magistrature negli adiacenti Uffizi.
Il palazzo ha guadagnato nuova importanza quando è diventato la sede del governo nel periodo 1865-71, quando Firenze è diventata capitale del Regno d'Italia.

  1. Scrivi tre domande a cui rispondere con VERO o FALSO.
a.       
b.       
c.       

  1. Entra nel palazzo e rispondi alle domande.

a.      Quali statue ci sono nella sala dei Cinquecento? Cosa pensi di queste statue?

b.      Cos’è lo studiolo di Francesco I? Cosa si trova nello studiolo?

c.      Scegli un affresco nella sala di Leone X o di Cosimo il Vecchio e descrivilo. Perché lo hai scelto?

d.      Quali animali esotici si trovano in un affresco nella sala di Lorenzo il Magnifico?

e.      Quali sono i 4 elementi rappresentati in una sala?

f.       Scegli un elemento e descrivi l’affresco. Perché lo hai scelto e perché?

g.      Scegli una sala che ti interessa (Giove, ecc.) e spiega perché l’hai scelta.

h.      Scegli un affresco e inventa la storia che si nasconde dietro l’affresco. (usa il passato e scrivi almeno 7 righe)

i.       Chi era Eleonora di Toledo?

j.       Perché Eleonora ha deciso di andare a vivere a Palazzo Pitti?

k.      Descrivi la cappella di Eleonora.

l.       A chi sono dedicate le stanze vicine all’appartamento di Eleonora?

m.    Dove si trova l’ufficio del Machiavelli? Descrivilo e descrivi il ritratto di Machiavelli.


n.      Quale paese scegli nella sala del mappamondo e perché? Inventa una storia al passato ambientata in quel paese.